Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, è tenuto a ordinare alla pubblica amministrazione l'esecuzione integrale di una sentenza passata in giudicato, anche mediante la nomina di un commissario ad acta investito di tutti i poteri necessari per assicurare il materiale reperimento delle somme dovute nell'ambito delle risorse finanziarie dell'amministrazione, anche attraverso apposite variazioni di bilancio, al fine di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale riconosciuta al ricorrente. In caso di perdurante inadempienza, il commissario ad acta provvede direttamente al pagamento degli importi dovuti, con l'aggravio delle penalità di mora a carico dell'amministrazione soccombente. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi fondamentali desumibili dalla sentenza: 1. Obbligo di esecuzione delle sentenze passate in giudicato da parte della pubblica amministrazione, ai sensi dell'art. 112 c.p.a. 2. Poteri del giudice amministrativo nel giudizio di ottemperanza di ordinare l'esecuzione integrale della sentenza, anche mediante la nomina di un commissario ad acta. 3. Ampiezza dei poteri del commissario ad acta, investito di tutti i mezzi necessari per assicurare il materiale reperimento delle somme dovute, anche attraverso variazioni di bilancio, al fine di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale. 4. Aggravio delle penalità di mora a carico dell'amministrazione in caso di perdurante inadempienza. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.