Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23287 del 4 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23287PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità è tenuto a dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione che si limiti a enunciare il vizio della motivazione senza confrontarsi in modo specifico e argomentato con i contenuti della sentenza impugnata. Il requisito della specificità dei motivi di ricorso è espressione di un'esigenza di portata generale, che implica a carico della parte l'onere di indicare in modo chiaro e preciso gli elementi posti a fondamento delle censure, al fine di consentire al giudice dell'impugnazione di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato. In mancanza di uno sviluppo argomentativo della censura proposta, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile ai sensi del combinato disposto degli artt. 591, comma 1, lett. b) e 581, lett. c), c.p.p. Alla dichiarazione di inammissibilità consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in assenza di elementi atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, anche al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 28 novembre 2012 della Corte di appello di Bari nel proc. n. 1298/2008.

Letti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione svolta, nella pubblica udienza dell'11 marzo 2014, dal consigliere ((omissis));

sentito il pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, CESQUI Elisabetta, la quale ha chiesto la declaratoria di inammissibili…

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