Il divieto di edificazione nella fascia di rispetto di 150 metri dalla battigia, sancito dall'art. 15 della Legge Regionale Sicilia n. 78 del 12 giugno 1976, ha come destinatari non solo le Amministrazioni comunali in sede di formazione degli strumenti urbanistici, ma anche i privati che intendano procedere a lavori di costruzione entro tale fascia, in virtù della natura interpretativa autentica e della conseguente efficacia retroattiva attribuita al precetto di cui all'art. 2 della Legge Regionale Sicilia n. 15 del 30 aprile 1991. Tale vincolo di inedificabilità assoluta prevale sulla pianificazione locale e non può essere derogato sulla base della mera circostanza che l'immobile abusivo ricada in area fortemente urbanizzata e sia servito da infrastrutture, in quanto la tutela dell'interesse pubblico primario alla conservazione dei valori ambientali insiti nel perimetro costiero dell'intera regione siciliana costituisce un limite invalicabile all'esercizio del diritto di proprietà, non configurando un'illegittima compressione di diritti acquisiti. La disciplina regionale in materia di vincoli urbanistici sulle coste trova il suo fondamento nell'ambito di legislazione esclusiva della Regione Siciliana in materia di urbanistica e tutela del paesaggio, senza che possa ritenersi irragionevole l'adozione di una normativa più restrittiva rispetto a quella statale, in considerazione del particolare valore ambientale che connota le coste della Sicilia e della necessità di preservarne l'integrità.