Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4798 del 7 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4798PEN

Massima

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Il delitto di associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., sussiste quando un gruppo di persone si associa allo scopo di commettere più delitti, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, al fine di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici o di trarre altrimenti profitto per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali. L'associazione deve essere caratterizzata da una struttura organizzativa minima e collaudata, dalla predisposizione di mezzi e risorse idonei al perseguimento degli scopi illeciti, nonché dalla capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo, che si manifesta attraverso la realizzazione di una serie di reati-fine, anche di natura diversa, che dimostrino la stabilità e la continuità dell'attività criminosa. Ai fini della configurabilità del delitto associativo, non è necessaria la prova di contatti diretti tra tutti i partecipi, essendo sufficiente la dimostrazione della consapevolezza del ruolo e del contributo di ciascuno all'interno di un disegno criminoso unitario. Inoltre, la sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, conv. in l. n. 203 del 1991, richiede la prova che l'associazione sia in grado di avvalersi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà per il compimento dei reati-fine. Tali elementi devono essere desunti da un complesso di gravi, precisi e concordanti indizi, tra cui le dichiarazioni delle persone offese, le intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché ogni altro elemento di prova che dimostri la stabilità e la continuità dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

4) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 469/2011 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 11/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Uditi, altresi', in camera di consiglio:

- il Pubblico Ministero in persona del Dott. GALASSO Aurelio, sostituto procuratore generale della Repubblica presso qu…

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