Il vincolo della continuazione tra reati associativi di tipo mafioso non viene meno per la sola variazione della compagine associativa, l'eventuale estensione dell'attività a nuove tipologie di reato o i mutamenti di ruolo del singolo all'interno del sodalizio, purché permanga la medesima programmazione criminosa e l'unitarietà del disegno delinquenziale. Ai fini della configurabilità della continuazione, è necessario valutare la natura dei vari sodalizi, la loro concreta operatività e la continuità nel tempo, i programmi operativi perseguiti e il tipo di compagine che concorre alla loro formazione, non essendo sufficiente la mera valutazione della natura permanente del reato associativo e dell'omogeneità del titolo di reato e delle condotte criminose. Pertanto, la variazione della compagine associativa, l'estensione dell'attività a nuove tipologie di reato o i mutamenti di ruolo del singolo all'interno del sodalizio non comportano necessariamente una soluzione di continuità nella vita dell'organizzazione, purché permanga l'unitarietà del disegno criminoso e la medesima programmazione delinquenziale.