Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40331 del 25 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40331PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i reati di associazione mafiosa può essere superata solo con la prova della dissociazione dell'indagato dal sodalizio criminale o dell'esaurimento dell'attività associativa, mentre il mero decorso del tempo, in assenza di elementi indicativi dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal gruppo, non è sufficiente a superare tale presunzione, potendo essere valutato solo in via residuale unitamente ad altri fattori concreti. Pertanto, la valutazione della persistenza delle esigenze cautelari deve tenere conto della complessiva pericolosità sociale dell'indagato, desumibile anche da precedenti condanne e procedimenti pendenti per reati di stampo mafioso, senza che il semplice trascorrere del tempo possa, di per sé, comportare il venir meno della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangel - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/02/2022 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PIERANGELO CIRILLO;
letta la requisitoria a firma del Sostituto Procuratore generale, Dr. LIGNOLA FERDINANDO, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3 febbraio 2022, il Tribunale di Catania - Sezione Riesame -, nel rigettar…

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