Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27470 del 10 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:27470PEN

Massima

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La recidiva, quale circostanza aggravante, può essere legittimamente applicata dal giudice di merito quando, all'esito di un'attenta valutazione della "biografia penale" dell'imputato, emerga l'accresciuta pericolosità sociale dello stesso e la maggiore capacità a delinquere manifestata con la commissione del nuovo delitto, in conformità con l'obbligo argomentativo posto a carico del giudice dalle Sezioni Unite di questa Corte. Il giudice di merito, infatti, è tenuto a motivare adeguatamente l'applicazione della recidiva, rappresentando le specifiche ragioni per le quali il nuovo reato commesso dall'imputato sia espressione di una maggiore propensione a delinquere, desumibile dalla sua pregressa condotta criminosa. Tale valutazione, fondata sulla complessiva condotta dell'imputato e sulla sua personalità, deve essere condotta in modo rigoroso e puntuale, senza limitarsi a un mero richiamo formale ai precedenti penali, ma evidenziando in modo concreto gli elementi che giustificano l'aggravamento della pena per effetto della recidiva. Solo attraverso una motivazione articolata e convincente, il giudice di merito può legittimamente applicare la recidiva, quale circostanza aggravante idonea ad incidere in modo significativo sulla determinazione della pena, in ossequio ai principi di proporzionalità e di individualizzazione della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Giudice

Dott. SESSA Renata - Giudice

Dott. CIRILLO Pierangelo - Relatore

Dott. RENOLDI Carlo - Giudice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
AD.PA. nato in GEORGIA (...)
avverso la sentenza del 05/07/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PIERANGELO CIRILLO;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale SABRINA PASSAFIUME, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugnata è stata pronunziata il 5 luglio 2023 dalla Corte di appello di Roma, che ha confermato la sentenza del Tribunale di Roma che, all'esito di giudizio abbreviato, aveva condannato Ad.Pa. per il …

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