Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11033 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:11033SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio per opere realizzate in assenza di titolo abilitativo sospende l'efficacia degli atti repressivi dell'abuso edilizio precedentemente adottati, salva la necessità di una loro rinnovata adozione nell'eventualità di un successivo rigetto dell'istanza di sanatoria. Pertanto, l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'immobile abusivo non impedisce il conseguimento della sanatoria, a meno che non sia seguita dalla demolizione dell'immobile o dalla sua utilizzazione a fini pubblici, in quanto tali eventi renderebbero impossibile in astratto il rilascio della concessione in sanatoria. In assenza di tali presupposti, il ricorso avverso gli atti repressivi dell'abuso edilizio deve essere dichiarato improcedibile a seguito della presentazione dell'istanza di condono, dovendo l'intera situazione essere riesaminata dalla pubblica amministrazione alla luce della nuova domanda presentata dagli interessati.

Sentenza completa

N. 14387/1998
REG.RIC.

N. 11033/2014 REG.PROV.COLL.

N. 14387/1998 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 14387 del 1998, proposto da:
Caprioli Alessandro e Stefania e Massari Elisabetta in proprio e quali eredi di Caprioli Cesare Cesare, rappresentati e difesi dall’ avv. Mauro Stella e elettivamente domiciliati presso lo stesso in Roma, via Alfonso Miola, 68 (come da atto di costituzione depositato il 2 ottobre 2013);

contro

Roma Capitale (già Comune di Roma), in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dagli avv.ti Gabriele Scotto e Angelo Delfini, dell’Avvocatura comunale e presso la stessa domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

con l’atto introduttivo…

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