Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12158 del 14 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12158PEN

Massima

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Il divieto di reformatio in peius impedisce al giudice di appello di condannare l'imputato a una pena più grave rispetto a quella inflitta in primo grado, in assenza di impugnazione del pubblico ministero. Il principio trova applicazione anche nel caso in cui il giudice di appello sia chiamato a riesaminare esclusivamente il trattamento sanzionatorio, dovendo in tal caso limitarsi a una rideterminazione della pena entro i limiti edittali più favorevoli all'imputato, senza poter aggravare la posizione di quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2015 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1.Il sig. (OMISS…

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