Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8393 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8393PEN

Massima

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In tema di applicazione di misure cautelari personali, la legge prevede una doppia presunzione: una relativa quanto alla sussistenza delle esigenze cautelari ed una assoluta con riguardo all'adeguatezza della misura carceraria. Ne consegue che, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per il delitto di partecipazione ad un'associazione mafiosa, la custodia in carcere è obbligatoria, salvo che il giudice non ritenga comprovata l'insussistenza delle esigenze cautelari. Nell'esame dell'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare, il giudice può valutare solo elementi di fatto dotati di novità, anche se apprezzati congiuntamente a quelli originariamente esaminati, dai quali risulti un mutamento "in melius" del quadro cautelare, e non gli stessi elementi già valutati nelle precedenti fasi di verifica del titolo custodiale. Pertanto, il mero riferimento alla condotta carceraria tenuta dall'imputato o ad altri elementi già esaminati e negativamente valutati in precedenza non è sufficiente a superare la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere, essendo necessario l'apporto di nuovi elementi che dimostrino un effettivo mutamento delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/11/2019 del Tribunale della Liberta' di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente ((omissis))' Raddusa;
udito il Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza descritta in epigrafe il Tribunale di Catanzaro, adito ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., h…

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