Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26786 del 8 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26786PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere ex art. 416 c.p. richiede la prova di specifici elementi costitutivi, quali il vincolo associativo, l'indeterminatezza del programma criminoso e la struttura organizzativa, che devono essere dimostrati in modo concreto ed esaustivo dal giudice di merito, anche al fine di escludere ipotesi alternative di concorso di persone in reati continuati. La mera commissione di singoli reati-fine, pur se realizzati con modalità seriali, non è di per sé sufficiente a provare la consapevole partecipazione dell'imputato all'associazione criminosa, essendo necessario individuare in modo puntuale il suo contributo causale e il ruolo rivestito all'interno dell'organizzazione, nonché l'evoluzione della stessa nel tempo. La motivazione della sentenza di condanna per il delitto di cui all'art. 416 c.p. deve pertanto fornire una rigorosa analisi degli elementi di fatto e di prova, confutando in modo specifico le eventuali diverse ricostruzioni prospettate dal giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. AN. , N. IL (OMESSO);

2) BI. PI. , N. IL (OMESSO);

3) DI. PI. SA. , N. IL (OMESSO);

4) FA. GI. , N. IL (OMESSO);

5) FA. LU. , N. IL (OMESSO);

6) LE. RO. , N. IL (OMESSO);

7) MO. DA. , N. IL (OMESSO);

8) RA. EU. NA. , N. IL (OMESSO);

9) UR. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2051/2006 CORTE APPELLO di CA…

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