Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, si impossessa indebitamente del bene altrui, approfittando dello stato di minorata difesa della vittima. La condotta concorsuale di più soggetti, che si accordano per realizzare l'illecito appropriandosi del bene della vittima, integra l'aggravante della rapina commessa in concorso. Il giudice, nel valutare la sussistenza del quadro indiziario, può ritenere attendibili le dichiarazioni della persona offesa, minore di età, ove siano coerenti e trovino riscontri oggettivi negli elementi di prova acquisiti. La qualificazione giuridica del fatto come rapina impropria, anziché furto, è giustificata dalla violenza o minaccia usata dall'agente per impossessarsi del bene, anche se di modesto valore, e dal concorso di più persone nell'azione delittuosa. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, in ragione della sua manifesta infondatezza, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, in considerazione della rilevante colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.