Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4035 del 25 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4035PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale è legittimo quando la motivazione del giudice, ancorata a precisi dati fattuali, evidenzia in modo esaustivo, logico e non contraddittorio il concreto pericolo di recidiva e di inquinamento probatorio, senza che la confessione parziale e generica dell'indagato, priva di elementi idonei ad escludere tali esigenze cautelari, possa inficiare la valutazione giudiziale. Il controllo di legittimità in sede di legittimità è circoscritto all'esame dell'atto impugnato al fine di verificare la presenza di una motivazione giuridicamente significativa e l'assenza di illogicità evidenti, senza che il giudice di merito sia vincolato a dare prevalenza alla confessione dell'indagato rispetto agli altri elementi probatori, quando questa non risulti esaustiva e completa nel contrastare le esigenze cautelari accertate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 593/2012 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 31/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita il Sostituto Procuratore Generale che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il Difensore che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1) - Il GIP presso …

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