Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione su un'istanza di autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto di energia rinnovabile, ai sensi dell'art. 12 del d.lgs. n. 387/2003, è illegittimo. L'amministrazione è tenuta a pronunciarsi espressamente sulla domanda presentata, entro i termini previsti dalla legge, al fine di garantire il diritto del privato di ottenere una decisione in merito alla propria richiesta. Il mancato esercizio del potere decisorio da parte dell'amministrazione competente, senza una valida giustificazione, integra un'omissione di provvedimento che lede il legittimo affidamento del richiedente e il suo diritto ad una risposta espressa. L'inerzia amministrativa, in tali casi, non può essere considerata come una forma tacita di diniego, poiché ciò priverebbe il privato della possibilità di impugnare un provvedimento espresso e di far valere le proprie ragioni. L'obbligo di provvedere tempestivamente sulle istanze presentate dai cittadini, sancito dalla legge, risponde all'esigenza di assicurare certezza e speditezza dell'azione amministrativa, nonché di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale. Pertanto, il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione su una richiesta di autorizzazione unica per impianti di energia rinnovabile è illegittimo e deve essere rimosso mediante l'adozione di un provvedimento espresso, motivato e tempestivo.