Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35476 del 11 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35476PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare la congruenza della stessa rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza poter procedere ad una rivalutazione degli elementi di indagine esaminati dai giudici di merito. Pertanto, il controllo di legittimità non concerne né la ricostruzione dei fatti, né l'apprezzamento del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza e concludenza dei dati probatori, essendo inammissibili le censure che, pur investendo formalmente la motivazione, si risolvono nella prospettazione di una diversa valutazione di circostanze già esaminate dal giudice di merito. L'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza è rilevabile in cassazione soltanto se si traduce nella violazione di specifiche norme di legge o in mancanza o manifesta illogicità della motivazione, risultante dal testo del provvedimento impugnato. Inoltre, il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dell'aggravante dell'agevolazione mafiosa, deve verificare se gli indizi posti a fondamento della stessa siano adeguatamente motivati, senza poter procedere ad una nuova valutazione degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/02/2020 del Tribunale di Catanzaro in funzione di giudice del riesame delle misure cautelari personali;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS)…

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