Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18602 del 17 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18602PEN

Massima

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Il reato di indebita utilizzazione di carta di credito o analoghi strumenti di prelievo o pagamento, previsto dall'art. 12 del D.L. n. 143 del 1991, assorbe il reato di tentata truffa, in quanto l'indebito utilizzo di tali strumenti prescinde dal conseguimento del profitto e dal verificarsi del danno, non comportando il coinvolgimento del soggetto passivo. La falsificazione della carta di identità, pur non essendo grossolana e di immediata percezione, integra comunque il reato di falsificazione, la cui valutazione in merito alla rilevabilità ictu oculi non può essere oggetto di una diversa valutazione di merito da parte del giudice di legittimità, se non adeguatamente motivata. Pertanto, la sentenza di condanna deve essere annullata limitatamente al reato di tentata truffa, in quanto assorbito nel reato di indebita utilizzazione di carta di credito, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello per la determinazione della pena da applicare in aumento per i residui reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. CI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 4388/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 12/12/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

udito il P.G. in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza in data 23 dicembre 2008, …

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