Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36082 del 17 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36082PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona incolpata, formula una denuncia o una querela falsa, attribuendole un fatto determinato, al fine di farla sottoporre a procedimento penale. L'elemento soggettivo del reato di calunnia è integrato dalla volontà di incolpare l'innocente, unitamente alla consapevolezza della sua innocenza, che può essere desunta dalle modalità esecutive dell'azione e da altri elementi di contesto, come l'esistenza di risentimenti dell'imputato nei confronti della persona offesa. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione della sentenza impugnata è limitato alla verifica della sua logicità e coerenza, senza possibilità di una diversa valutazione delle emergenze processuali, essendo precluso il riesame del merito. Pertanto, le censure mosse nel ricorso avverso le ricostruzioni fattuali operate dai giudici di merito non possono trovare accoglimento in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. Gi. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 19 febbraio 2009 emessa dalla Corte d'appello di Palermo;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

sentito l'avvocato ((omissis)) per la parte civile, che ha chiesto che i…

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