L'art. 581, comma 1-ter, cod. proc. pen., che richiede il deposito della dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio, unitamente all'atto di impugnazione, non trova applicazione nei confronti dell'imputato detenuto, anche per altra causa, in quanto la notifica all'imputato detenuto deve essere eseguita presso il luogo di detenzione, ai sensi dell'art. 156, comma quarto, cod. proc. pen., senza necessità di alcuna dichiarazione o elezione di domicilio. Tale interpretazione è volta a garantire il diritto all'accesso effettivo alla giustizia sancito dall'art. 6 CEDU, evitando di imporre all'imputato detenuto un adempimento privo di effetto pratico. Pertanto, la mancata allegazione della dichiarazione o elezione di domicilio non determina l'inammissibilità dell'impugnazione proposta dall'imputato detenuto, anche per altra causa, essendo sufficiente che la detenzione risulti dagli atti per radicare l'obbligo di notifica presso il luogo di detenzione.