Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: La realizzazione di nuovi volumi, anche di natura tecnica, in aree soggette a vincolo paesaggistico, non è sanabile in via di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 167, comma 4, lett. a), del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), in quanto tale norma pone una preclusione assoluta al rilascio dell'autorizzazione postuma. Tale preclusione opera anche laddove gli interventi abusivi siano di modesta entità o ritenuti necessari per esigenze produttive, di sicurezza o ambientali, non consentendo all'autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico di effettuare una valutazione comparativa degli interessi in gioco. La realizzazione di tettoie, anche di dimensioni contenute, comporta comunque la creazione di nuovi volumi, per i quali è necessario il preventivo rilascio del permesso di costruire, non essendo sufficiente la mera comunicazione o denuncia di inizio attività. Le disposizioni introdotte dal D.P.R. n. 31/2017 e dalla L.R. Sardegna n. 9/2017, che prevedono procedure semplificate o l'esenzione dall'autorizzazione paesaggistica per determinati interventi, non trovano applicazione retroattiva ai procedimenti già conclusi al momento della loro entrata in vigore, in ossequio al principio del "tempus regit actum".