Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15994 del 16 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:15994PEN

Massima

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Il dovere di astensione del giudice, previsto dall'art. 36 c.p.p., comma 1, sorge solo in presenza di comprovate ragioni di convenienza che riguardino direttamente l'indagato o imputato, e la sua violazione non comporta sanzioni processuali, ma eventualmente solo disciplinari. L'ordinanza di archiviazione, emessa all'esito di udienza camerale, è soggetta a ricorso per cassazione soltanto per violazione del contraddittorio, che deve risultare espressamente dal verbale di udienza, non essendo sufficiente la mera deduzione della parte ricorrente. Pertanto, il ricorso è dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) parte offesa;

nel procedimento c/:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 736/2013 GIP TRIBUNALE di REGGIO EMILIA, del 25/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette conclusioni del PG Dott. POLICASTRO Aldo: inammissibile.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS), persona offesa nel procedimento penale iscritto a carico di (OMISSIS) per il reato…

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