Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27821 del 6 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:27821PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di impugnazioni, la Corte di cassazione può rilevare d'ufficio l'intervenuta "abolitio criminis" anche nel caso di rinuncia al ricorso, trattandosi di causa di inammissibilità che, diversamente dell'intempestiva proposizione del ricorso, interviene dopo la valida instaurazione del rapporto processuale. (Fattispecie relativa alla sopravvenuta "abolitio criminis" del reato di ingiuria in cui la Corte, in motivazione, ha precisato che il principio della ragionevole durata del processo impone di evitare una pronuncia di inammissibilità che avrebbe quale unico effetto un rinvio della questione alla fase esecutiva).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/11/2014 emessa dal Giudice di Pace di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BRANCACCIO Matilde;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi che ha concluso per l'annullamento senza rinvio in relazione al reato di ingiuria, con revoca delle statuizioni civili, l'inammissibilita' nel resto;
ud…

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