La normativa regionale in materia di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private prevede che il rapporto di temporaneo accreditamento sia definitivamente risolto in caso di cessazione a qualsiasi titolo dell'attività della struttura, salvo il caso di temporanea sospensione non superiore a sei mesi. La declaratoria di cessazione dell'accreditamento provvisorio costituisce una misura funzionale ed essenziale a garantire l'efficienza del sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie attraverso strutture pubbliche e private definite nel loro numero sulla base del criterio del fabbisogno, impedendo la permanenza nel sistema di soggetti non operativi. Pertanto, qualora sia accertata l'inattività della struttura privata per un periodo superiore a sei mesi, l'Amministrazione è tenuta a dichiararne la cessazione dall'accreditamento provvisorio, senza che la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento possa comportare l'annullamento del provvedimento adottato, essendo palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso. Inoltre, il trasferimento di sede e la cessione del ramo di azienda della struttura privata non incidono sulla competenza territoriale dell'ASL che ha avviato il procedimento di accertamento dell'inattività e di declaratoria di cessazione dell'accreditamento provvisorio, trattandosi di provvedimenti che prendono atto di una situazione già prodottasi in precedenza.