Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44007 del 28 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44007PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sopravvenuta abolitio criminis di una fattispecie penale, anche in pendenza di un giudizio di impugnazione limitato al solo trattamento sanzionatorio, comporta l'obbligo per il giudice di cognizione di dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Ciò in quanto la nozione di "condanna" rilevante ai fini dell'applicazione dell'art. 2 c.p. sulla successione di leggi penali nel tempo va ricondotta al giudicato formale, sicché finché questo non si è formato, spetta al giudice della cognizione prendere atto dell'intervenuta depenalizzazione e dichiarare l'improcedibilità del reato. Tale principio trova applicazione anche nei casi in cui l'impugnazione del pubblico ministero sia limitata al solo trattamento sanzionatorio, non potendosi in tale ipotesi rilevare cause di non punibilità in assenza di una contestazione che abbia attinto i presupposti della condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE della REPUBBLICA presso la CORTE di APPELLO di ANCONA;

nel procedimento nei confronti di:

GU. DJ. nato in (OMESSO);

avverso la sentenza in data 23 novembre 2010 del Tribunale di Pesaro nel proc. n. 888/2010.

Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta, nella pubblica udienza del 7 novembre 2011, dal consigliere ((omissis));

udite le conclusi…

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