Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21410 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21410PEN

Massima

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Il metodo mafioso si configura quando l'agente si avvale del potere di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne consegue, al fine di conseguire un ingiusto vantaggio economico nell'interesse del sodalizio criminoso. La prova della partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze delle attività investigative, le intercettazioni telefoniche e ambientali, i riconoscimenti fotografici e le convergenti dichiarazioni delle persone offese, che dimostrino il ruolo operativo svolto dall'indagato nell'ambito della consorteria, anche in relazione alla commissione di gravi reati-fine, come le estorsioni, commesse con modalità tipiche del metodo mafioso. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo non parcellizzato, possono fondare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di precedenti penali dell'indagato, ove risulti provata la sua perdurante e consolidata partecipazione all'associazione criminale, la cui operatività e radicamento territoriale giustificano la persistenza delle esigenze cautelari, a prescindere dal mero decorso del tempo tra i fatti contestati e l'adozione della misura, in ragione dell'attualità del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALVANESE Ersilia - Presidente

Dott. GIORGI Maria - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA M. Sabina - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza 04/10/2022 del Tribunale di Catanzaro, sezione per il riesame;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Maria Silvia Giorgi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Piccirillo Raffaele, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso e …

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