Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38355 del 30 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38355PEN

Massima

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Il diritto di critica e di denuncia nei confronti di pubblici ufficiali, pur essendo tutelato, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui e nell'obbligo di veridicità delle affermazioni. Pertanto, la formulazione di gravi accuse prive di adeguata prova, anche se mosse con finalità di interesse pubblico, può integrare il reato di diffamazione, con conseguente obbligo di risarcimento del danno in favore dei soggetti diffamati, anche in caso di successiva declaratoria di prescrizione del reato. Il giudice, nel valutare la legittimità dell'esercizio del diritto di critica, deve operare un bilanciamento tra il diritto di cronaca e di denuncia e il diritto alla reputazione, tenendo conto della veridicità, pertinenza e continenza delle espressioni utilizzate, nonché della loro idoneità a ledere l'onore e il decoro dei soggetti coinvolti. Inoltre, l'omessa acquisizione di elementi probatori rilevanti, come il registro protocollo della scuola, può inficiare la correttezza della motivazione, rendendo necessaria una più approfondita valutazione dei fatti al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una formula di proscioglimento diversa dalla mera declaratoria di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. MO. FI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 23/01/2009 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che chiede il rigetto del ricorso;

udito l'avv. ((omissis)) del Foro di Roma, in sostituzione dell'avv. ((omi…

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