Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12778 del 16 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12778PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'interesse richiesto per l'ammissibilità di qualsiasi impugnazione deve essere correlato agli effetti primari e diretti del provvedimento da impugnare e sussiste solo se l'impugnazione stessa sia idonea a costituire, attraverso l'eliminazione di un provvedimento pregiudizievole, una situazione pratica più vantaggiosa per l'impugnante rispetto a quella esistente. Pertanto, qualora il pubblico ministero denunci la violazione di una norma di diritto, in tanto può ritenersi la sussistenza di un interesse concreto che renda ammissibile la doglianza, in quanto da tale violazione sia derivata una lesione dei diritti che si intendono tutelare e nel nuovo giudizio possa ipoteticamente raggiungersi un risultato non solo teoricamente corretto, ma anche praticamente favorevole. In assenza di tali condizioni, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PERUGIA;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/11/2015 del GIUDICE DI PACE di CITTA' DI CASTELLO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/12/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Udito il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazio…

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