Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23147 del 29 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23147PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, in quanto reato permanente, consente di valutare i comportamenti e i fatti successivi ad un precedente provvedimento di archiviazione, anche in assenza di formale riapertura delle indagini, purché tali elementi si riferiscano a segmenti temporali diversi e successivi rispetto a quelli oggetto della pregressa indagine. Pertanto, il decreto di archiviazione non preclude la possibilità di prendere in considerazione, ai fini della valutazione della gravità indiziaria, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e altri elementi probatori sopravvenuti, relativi a periodi successivi a quelli coperti dal precedente provvedimento, anche se collegati alla medesima vicenda associativa. Il giudizio di gravità indiziaria può fondarsi su un complesso di elementi, tra cui le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, valutate nella loro attendibilità e convergenza, nonché su riscontri oggettivi, come conversazioni intercettate e condotte del soggetto indagato, anche se precedentemente vittima di episodi estorsivi, ove tali elementi siano idonei a delineare la sua persistente e continuativa partecipazione all'associazione mafiosa. Ai fini della valutazione della attualità del pericolo di reiterazione del reato, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., il giudice può legittimamente ritenere prevalenti gli elementi che confermano il perdurante legame del soggetto con l'associazione criminale rispetto a quelli che ne prospettano l'estraneità, anche in presenza di denunce presentate negli anni dal medesimo soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/01/2020 del Tribunale di Catanzaro;
letti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione del consigliere, ((omissis));
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
uditi i difensori, Avv. (OMISSIS) e Avv. (OMISSIS), che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20/1…

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