Il vincolo paesaggistico relativo, previsto dalla legge n. 1497 del 1939, non comporta l'inedificabilità assoluta del terreno e, pertanto, non costituisce un ostacolo insuperabile al rilascio della concessione in sanatoria ai sensi dell'art. 32, comma 27, lett. d), del d.l. n. 269 del 2003. Prima di negare il condono, l'amministrazione comunale è tenuta a chiedere il parere dell'ente preposto alla tutela del vincolo, al fine di verificare la possibilità di derogare al divieto di edificazione. La mancata richiesta di tale parere determina l'illegittimità del provvedimento di diniego della concessione in sanatoria, il quale deve essere annullato, salvi gli ulteriori provvedimenti dell'amministrazione competente. La presenza di un vincolo paesaggistico relativo non comporta l'automatica inammissibilità dell'istanza di condono, essendo necessario acquisire il parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo per valutare la possibilità di derogare al divieto di edificazione. L'amministrazione comunale non può negare la concessione in sanatoria sulla base della sola esistenza di un vincolo paesaggistico relativo, senza aver previamente acquisito il parere dell'ente competente, al fine di verificare la possibilità di derogare al divieto di edificazione.