Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34536 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34536PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando il pubblico ministero e l'imputato propongono distinti gravami avverso la medesima sentenza, il ricorso per cassazione del pubblico ministero deve essere convertito in appello, ai sensi dell'art. 580 c.p.p., al fine di consentire il riesame unitario della pronuncia da parte del giudice di secondo grado. Tale conversione è necessaria per evitare una frammentazione del giudizio di impugnazione e garantire il rispetto del principio di concentrazione del processo, assicurando l'esame congiunto di tutte le censure sollevate dalle parti nei confronti della stessa decisione. La conversione del ricorso per cassazione in appello, pertanto, rappresenta uno strumento volto a realizzare l'economia processuale e l'unicità del giudizio di gravame, impedendo la formazione di pronunce contrastanti e assicurando l'uniformità della decisione finale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;

nei confronti di:

1) CO. SI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 407/2006 GIUDICE DI PACE di ROMA, del 30/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCO MARCO BLAIOTTA.

FATTO E DIRITTO

Visto che contro la sentenza emessa dal Giudice di pace Roma in data…

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