Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35116 del 31 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35116PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il querelante, anche se persona giuridica, può essere identificato in modo valido ai fini della procedibilità dell'azione penale con la semplice indicazione delle sue generalità nell'atto di querela, senza necessità di trascrivere i dati identificativi ricavati da un documento, purché l'atto sia formato dall'autorità legittimata a riceverlo, potendosi in tal caso presumere che l'identificazione sia avvenuta nelle forme di legge. L'interpretazione dell'art. 337, comma 4, c.p.p. non deve essere formalistica, essendo sufficiente che il querelante sia identificato in uno qualsiasi dei modi previsti dalla legge, anche per conoscenza personale o precedente identificazione. La mancata indicazione nell'atto di querela delle modalità di identificazione del querelante non determina l'invalidità dell'atto, ma al più una mera irregolarità amministrativa irrilevante ai fini della procedibilità dell'azione penale. Pertanto, quando l'atto di querela sia formato dall'autorità legittimata a riceverlo, la semplice annotazione delle generalità del querelante nell'atto medesimo è sufficiente a presumere che l'identificazione sia avvenuta nelle forme di legge, senza necessità di ulteriori formalità. Quanto al trattamento sanzionatorio, il giudice può motivatamente negare la concessione di benefici, anche sulla base di precedenti condanne e denunce a carico dell'imputato, senza che ciò determini vizi della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P. - Consigliere

Dott. BORSELLINO - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

Dott. SARACO Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25 febbraio 2015 della Corte di appello di Brescia;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARIA DANIELA BORSELLINO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che chiede l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per prescrizione del reato.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Brescia, in riforma della sentenza resa il 9 novembre 2009 dal Tribun…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.