L'elezione di domicilio presso il difensore di fiducia conserva la sua validità anche in caso di rinuncia al mandato da parte del difensore, senza necessità che tale rinuncia sia comunicata all'imputato. Pertanto, le notifiche degli atti processuali, compreso l'estratto contumaciale della sentenza, effettuate presso il domicilio eletto, sono da ritenersi regolari, a prescindere dalla perdita di contatto tra l'imputato e il suo difensore domiciliatario. La richiesta di declaratoria di nullità degli atti processuali e di non esecutività del titolo, fondata sulla mancata conoscenza degli stessi da parte dell'imputato, non può essere accolta, in quanto tale circostanza avrebbe potuto eventualmente giustificare una istanza di restituzione in termini per proporre impugnazione, e non un incidente di esecuzione. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che l'elezione di domicilio, una volta effettuata, conserva la sua validità fino a quando non venga espressamente revocata dall'imputato, indipendentemente dalla successiva rinuncia al mandato da parte del difensore domiciliatario e dalla perdita di contatto tra questi e il proprio assistito.