Il mancato completamento di un'opera commissionata, per la mancata realizzazione di una parte essenziale prevista contrattualmente, integra un grave inadempimento contrattuale da parte dell'appaltatore, che non può essere superato dal mero richiamo a presunti accordi con il committente non provati, né dalla circostanza che l'opera sia stata comunque consegnata e accettata dal committente. In tali casi, il committente può legittimamente chiedere il risarcimento dei danni subiti per l'inadempimento, senza che possa trovare applicazione la disciplina della garanzia per vizi e difformità dell'opera di cui all'art. 1667 c.c., la quale presuppone il regolare completamento dell'opera stessa. Inoltre, il termine annuale per la denuncia dei gravi difetti di cui all'art. 1669 c.c. non può essere escluso sulla base di una erronea valutazione circa il completamento dell'opera, dovendosi in tal caso applicare la disciplina generale dell'inadempimento contrattuale.