Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20234 del 22 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20234PEN

Massima

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La misura cautelare personale può essere legittimamente applicata dal giudice per le indagini preliminari competente per territorio, anche quando il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, in quanto la competenza funzionale del giudice della convalida ex art. 391 comma 5 c.p.p. non configura una competenza esclusiva e derogatoria, ma rientra nel genus dell'art. 291 comma 2 c.p.p. avendo natura di intervento di urgenza e provvisorio. L'eventuale incompetenza del giudice della convalida non determina l'invalidità derivata della successiva ordinanza applicativa della misura cautelare emessa dal giudice competente per territorio, essendo i due provvedimenti reciprocamente autonomi. Il pubblico ministero non ha l'obbligo di trasmettere al giudice per le indagini preliminari e al tribunale del riesame tutti gli atti di indagine, ma solo quelli selezionati per sostenere la richiesta cautelare e gli elementi a favore dell'indagato. Pertanto, l'omesso deposito di una videoripresa, i cui contenuti siano comunque riportati nella relazione di polizia giudiziaria, non determina l'inefficacia della misura cautelare. In tema di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, la prova dell'esistenza del sodalizio criminoso può essere desunta dalla commissione dei delitti rientranti nel programma comune e dalle loro modalità esecutive, in quanto attraverso di essi si manifesta in concreto l'operatività dell'associazione. Inoltre, l'appartenenza di un soggetto al sodalizio può essere ritenuta anche sulla base della partecipazione ad un solo reato-fine, qualora il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo associativo. Infine, in tema di misure cautelari, l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato non devono essere confuse con l'attualità e la concretezza delle condotte criminose, potendo il pericolo essere legittimamente desunto dalle modalità delle condotte contestate, anche se risalenti nel tempo, e dalla valutazione prognostica sulla personalità dell'indagato e sul contesto socio-ambientale in cui egli verrà a trovarsi, ove non sottoposto a misure.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente -

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Relatore -

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Al.Bi. nato il 02/01/1983 in Turchia;
avverso la ordinanza del 25/08/2023 del tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udite le conclusioni del difensore avv.to Gi.St. che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza indicata in epigrafe, il tribunale del riesame di Palermo, adit…

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