Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33240 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33240PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale deve essere adeguatamente motivato dal giudice, il quale è tenuto a valutare in modo autonomo e puntuale sia la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza che l'attualità e concretezza delle esigenze cautelari, considerando anche gli elementi forniti dalla difesa. La mancanza di nuovi episodi criminosi in un determinato arco temporale non è di per sé sufficiente a far venir meno il pericolo di reiterazione del reato, qualora permangano legami con ambienti malavitosi e non vi sia la sicura cessazione dei rapporti illeciti. In tali casi, il giudice può degradare l'afflittività della misura, sostituendola con una meno gravosa, come l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, al fine di contemperare le esigenze cautelari con il principio di proporzionalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovan - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/11/2015 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;
sentite le conclusioni del PG Dott. BALDI FULVIO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
sentito l'avv.to (OMISSIS) del foro di Modena che ha chiesto l'accoglimento del ricorso e ha prodotto il provvedimento di revoca della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modena in data 14 gennaio 20…

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