Il provvedimento di estinzione del processo, emesso dal giudice istruttore in una causa di competenza collegiale del tribunale, ha natura di ordinanza reclamabile ai sensi degli articoli 307 e 308 c.p.c., e non di sentenza appellabile, indipendentemente da eventuali provvedimenti amministrativi di assegnazione della causa al giudice monocratico, in quanto la forma del provvedimento è determinata dalla legge e non può essere sovvertita da atti amministrativi. Pertanto, il reclamo avverso l'ordinanza di estinzione deve essere proposto nel termine perentorio di dieci giorni dalla comunicazione, ai sensi dell'articolo 178 c.p.c., comma 3, e non è ammissibile l'appello ordinario ai sensi dell'articolo 327 c.p.c. La natura del provvedimento e il regime impugnatorio dipendono dalla struttura monocratica o collegiale dell'organo investito della decisione della causa, a prescindere da eventuali erronee assegnazioni amministrative, in quanto la legge, e non il provvedimento di assegnazione, individua le funzioni del giudice. Inoltre, ai fini dell'individuazione del regime impugnatorio, assume rilevanza la forma adottata dal giudice, ove la stessa sia frutto di una consapevole scelta, che può essere anche implicita e desumibile dalle modalità con le quali si è in concreto svolto il relativo procedimento.