Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33297 del 13 settembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:33297PEN

Massima

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Il reato di realizzazione di opere edilizie in assenza di autorizzazione paesaggistica, previsto dall'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 (già art. 163 del D.Lgs. n. 490/1999), è un reato di pericolo astratto, per il quale non è necessario un effettivo pregiudizio per l'ambiente, essendo sufficiente che l'opera sia astrattamente idonea a compromettere i valori del paesaggio e l'aspetto esteriore degli edifici. Nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico, ogni modificazione dell'assetto del territorio, attuata attraverso lavori di qualsiasi genere, non soltanto edilizi, è inibita in assenza della prescritta autorizzazione, al fine di consentire alla pubblica amministrazione una preventiva valutazione dell'impatto sul paesaggio e di impedire che essa sia posta di fronte al fatto compiuto. L'offensività del fatto illecito deve essere correlata al rispetto del bene intermedio, rappresentato dall'interesse della pubblica amministrazione a un'efficace e tempestiva attività di controllo, oltre che alla tutela finale del bene ambientale. La presentazione di una domanda di accertamento di "compatibilità paesaggistica" ai sensi della legge n. 308/2004 non determina la sospensione del procedimento penale, in assenza di un'espressa previsione legislativa in tal senso, e non estingue il reato, essendo tale procedura applicabile solo a interventi di minore rilevanza, mentre nel caso di specie si tratta di una nuova costruzione realizzata in assenza del titolo abilitativo edilizio in area vincolata, ipotesi espressamente esclusa dal condono. Inoltre, la ricorrente non ha fatto ricorso alla procedura di valutazione postuma della compatibilità paesaggistica introdotta dal comma 36 dell'art. unico della legge n. 308/2004, applicabile solo a interventi che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi, o aumento di quelli legittimamente realizzati, o all'impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione, o a lavori configurabili come manutenzione ordinaria o straordinaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE III PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
Umberto PAPADIA - ((omissis)) POSTIGLIONE - ((omissis)) DE MAIO - ((omissis)) VANGELISTA - ((omissis)) FIALE - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da Ro. Pa., n. ad Or. (VT) il (...)
avverso la sentenza 8.6.2004 della Corte di Appello di Roma
Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso,
Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dr. Aldo FIALE
Udito il Pubblico Ministero in persona del dr. Vincenzo GERACI che ha concluso per il rigetto del ricorso
Udito il difensore, avv.to Ra. Ro., il quale -come sostituto processuale dell'avv.to Fe. Em. Ab.- ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con sentenza dell'8.6.2004 la Corte di Appello di Roma confermava la sentenza 12.5.2003 del Tribunale monocratico di Velletri…

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