Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51939 del 24 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51939PEN

Massima

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La sussistenza dell'aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p. tra il delitto di omicidio e quello di rapina deve essere valutata sulla base di un giudizio obiettivo e concreto circa il rapporto di strumentalità intercorrente tra i due reati, senza che possa assumere rilievo decisivo la mera possibilità, in astratto, di una diversa motivazione soggettiva dell'agente. Pertanto, l'esclusione di tale aggravante è illegittima ove risulti provato che l'aggressione e la messa in stato di incapacità della vittima siano state funzionali alla successiva consumazione della rapina, indipendentemente da eventuali ulteriori ragioni di rancore personale dell'imputato nei confronti della stessa. Il giudice di merito è tenuto a motivare in modo adeguato e logico la sussistenza o meno del nesso teleologico, senza che possano assumere valore determinante mere congetture o ipotesi non sorrette da riscontri probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS), nel procedimento a carico di quest'ultimo;
(OMISSIS), a mezzo del difensore;
inoltre con la partecipazione delle parti civili:
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/05/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta d…

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