Il giudice di legittimità, nell'annullare senza rinvio la sentenza di condanna per i reati di minaccia aggravata e continuata e di ingiuria, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Il reato di minaccia si estingue per effetto della remissione di querela da parte della persona offesa, ai sensi dell'art. 152 c.p., senza che sia necessaria l'accettazione da parte dell'imputato, la quale ha mero valore ricognitivo. 2. Il reato di ingiuria, essendo stato abrogato dal d.lgs. n. 7 del 2016, non può più essere oggetto di declaratoria di estinzione, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. 3. In caso di estinzione del reato per remissione di querela, le spese processuali sono poste a carico del querelato, salvo diversa pattuizione tra le parti. 4. Il giudice di merito è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'attendibilità del riconoscimento della voce dell'imputato da parte di un teste, al fine di valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di minaccia. 5. La valutazione della natura minacciosa di una frase pronunciata dall'imputato deve tenere conto del suo significato oggettivo, senza trascurare eventuali spiegazioni alternative offerte dall'imputato e riscontrate dalla documentazione prodotta dalle persone offese.