Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33927 del 13 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33927PEN

Massima

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Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis c.p.) non è assorbito, ma concorre con il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.), anche quando la condotta offensiva mira a contrastare l'azione del pubblico ufficiale, in quanto la condotta ingiuriosa non è elemento costitutivo del reato di resistenza. Tuttavia, la Corte di appello non può annullare parzialmente la sentenza di primo grado per riqualificare il fatto come resistenza a pubblico ufficiale, in assenza di impugnazione del pubblico ministero, in quanto ciò violerebbe il divieto di reformatio in pejus e il principio del giusto processo, specie quando la riqualificazione comporti l'applicazione di una pena più grave per il reato di resistenza, già prescritto al momento della pronuncia della Corte di appello. In tali casi, la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio per estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/10/2020 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), in cui si chiede che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 4 aprile 2017 il Tribunale di Lecce ha condannato (OMISSIS) per il reato di cui all'articolo 341-b…

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