Il rilascio della concessione edilizia in sanatoria, ai sensi dell'art. 85 della Legge Provinciale n. 13/1997, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente all'annullamento dell'ordinanza sindacale di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, rendendo il ricorso improcedibile, senza pronuncia sulle spese, in assenza di costituzione dell'Amministrazione. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il provvedimento di sanatoria edilizio, intervenuto nelle more del giudizio, fa venir meno l'interesse del ricorrente all'annullamento dell'ordine di demolizione, essendo stata sanata la violazione edilizia contestata, con conseguente improcedibilità del ricorso. La massima valorizza il rilievo centrale assunto dalla concessione in sanatoria nel caso di specie, quale atto che ha rimosso il presupposto dell'interesse all'annullamento dell'ordinanza di demolizione, determinando l'improcedibilità del ricorso, senza pronuncia sulle spese, in assenza di costituzione dell'Amministrazione. Il linguaggio utilizzato è tecnico-giuridico, con riferimento agli specifici istituti e norme di legge rilevanti (art. 85 L.P. n. 13/1997, improcedibilità del ricorso, mancata costituzione dell'Amministrazione), evitando riferimenti al caso concreto e citazioni non essenziali.