Tribunale Amministrativo Regionale Friuli Venezia Giulia - Trieste sentenza n. 50 del 2019

ECLI:IT:TARFVG:2019:50SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso la delibera di approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale, ha affermato che: La mera esistenza, nella pianificazione previgente, di una destinazione urbanistica più favorevole al proprietario non è circostanza sufficiente a fondare in capo a quest'ultimo un'aspettativa qualificata la cui sussistenza imporrebbe all'Amministrazione un obbligo di più puntuale e specifica motivazione rispetto a quella, di regola sufficiente, basata sul richiamo alle linee generali di impostazione del piano. Pertanto, il mutamento della destinazione urbanistica di un'area, anche se peggiorativo per il proprietario, non richiede particolari spiegazioni da parte dell'Amministrazione, dovendo prevalere l'interesse pubblico perseguito dalle nuove scelte pianificatorie. Il sindacato giurisdizionale sulle scelte pianificatorie dell'Amministrazione comunale è circoscritto alle sole ipotesi di palese erroneità o di manifesta irrazionalità di valutazioni, non potendo il giudice sovrapporre le proprie opinioni a quelle di merito di competenza dell'Amministrazione. Le scelte di natura urbanistica rimesse all'Amministrazione nell'interesse generale sono di regola sufficientemente motivate con l'indicazione dei profili generali e dei criteri che hanno sorretto la previsione, senza necessità di una motivazione puntuale e mirata. L'imposizione di un vincolo di tutela ambientale e paesaggistica su un'area, con conseguente azzeramento degli indici di edificabilità, non è di per sé incongrua né contraddittoria rispetto alla struttura dei luoghi, qualora l'Amministrazione abbia adeguatamente accertato la presenza di elementi caratteristici meritevoli di conservazione, in coerenza con le finalità e gli obiettivi esplicitamente posti alla base delle scelte pianificatorie. Infine, la disparità di trattamento rispetto alla destinazione impressa a comparti adiacenti non costituisce di per sé vizio di eccesso di potere, non essendo configurabile un obbligo di uniformità delle scelte pianificatorie in assenza di una palese irragionevolezza o arbitrarietà.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/02/2019

N. 00050/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00472/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 472 del 2016, proposto da
Giuseppe Ferluga, rappresentato e difeso dall'avvocato Peter Mocnik, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, con domicilio eletto presso il suo studio in Trieste, via XXX Ottobre 13;

contro

Comune di Trieste, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Valentina Frezza e Maritza Filipuzzi, domiciliato presso gli uffici dell’avvocatura comunale, in Trieste, via del Teatro Romano 7;
Regione Friuli Venezia Giulia non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- della delibera …

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