Il giudice può legittimamente negare la sostituzione della pena detentiva con una sanzione alternativa quando, sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'imputato, ritenga che questi non sarebbe in grado di osservare le prescrizioni connesse alla pena sostitutiva, anche in considerazione di precedenti penali per fatti analoghi commessi in epoca prossima al reato oggetto del giudizio. Tale valutazione, fondata su elementi concreti e specifici, non si sovrappone né si confonde con il giudizio di meritevolezza della concessione della sospensione condizionale della pena, costituendo un autonomo presupposto ostativo alla sostituzione della pena detentiva ai sensi dell'art. 58, comma 2, della legge n. 689 del 1981. Il giudice, pertanto, non è vincolato dalla sola circostanza che la pena sostitutiva non preveda particolari prescrizioni, potendo comunque escludere la conversione sulla base di una prognosi negativa circa l'osservanza delle prescrizioni da parte dell'imputato, desunta dalla valutazione complessiva della sua personalità e della sua condotta.