La presentazione di una domanda di attestazione di conformità in sanatoria ex art. 140 della L.R. n. 1/2005 successivamente all'adozione di un'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, rende inefficace tale ordinanza, determinando la traslazione dell'interesse a ricorrere sul futuro provvedimento che, eventualmente, abbia a respingere la domanda medesima e disporre nuovamente la demolizione dell'opera abusiva. Ciò in quanto il riesame dell'abusività dell'opera, sia pure al fine di verificarne l'eventuale sanabilità, provocato da tale istanza, impone all'amministrazione comunale di adottare un nuovo provvedimento che vale comunque a superare l'originaria ordinanza di demolizione. Pertanto, anche in caso di rigetto della domanda di sanatoria, l'amministrazione deve emanare un ulteriore provvedimento sanzionatorio, eventualmente di demolizione, con l'assegnazione di un nuovo termine per adempiere. La presentazione della domanda di sanatoria, dunque, fa venir meno l'interesse a coltivare il ricorso avverso i provvedimenti sanzionatori precedentemente adottati, in quanto l'interesse a ricorrere viene traslato sui futuri provvedimenti che l'amministrazione sarà tenuta ad adottare in esito alla valutazione della domanda di sanatoria.