Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45737 del 10 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45737PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. richiede la dimostrazione di una effettiva capacità di intimidazione del gruppo associativo, tale da determinare una diffusa condizione di assoggettamento e omertà nella comunità di riferimento. In assenza di tali elementi, pur in presenza di una struttura associativa stabile e finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati, il fatto deve essere ricondotto alla fattispecie di associazione semplice ex art. 416 c.p. La mera percezione di pericolosità del gruppo, la disponibilità di mezzi come armi, e la commissione di singoli atti di violenza e minaccia, non sono sufficienti a integrare gli elementi costitutivi del metodo mafioso, se non risulta accertato il previo e diffuso assoggettamento omertoso della popolazione. Inoltre, la qualificazione del fatto come associazione mafiosa comporta l'aggravamento ex art. 7 L. 152/1991 dei reati fine, circostanza che deve essere adeguatamente motivata. In assenza di tali presupposti, la condotta deve essere ricondotta alla fattispecie associativa semplice ex art. 416 c.p., con le conseguenti ricadute sul piano sanzionatorio e delle statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/06/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURIZIO GIANESINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. DI LEO GIOVANNI che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore:
- l'avv. (OMISSIS), difensore di p…

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