Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38147 del 28 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38147PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare della custodia in carcere può essere confermato quando, nonostante l'assenza di nuovi elementi rispetto alla precedente decisione di rigetto della richiesta di sostituzione con gli arresti domiciliari, permane il pericolo concreto di reiterazione della condotta criminosa da parte dell'indagato. Tale valutazione di pericolosità sociale deve essere adeguatamente motivata dal giudice, senza incorrere in contraddizioni logiche, e non può essere esclusa dalla sola circostanza che le precedenti condanne per evasione siano divenute definitive da oltre cinque anni, in quanto il divieto di applicazione degli arresti domiciliari opera indipendentemente dal momento in cui tali condanne sono state pronunciate. Il provvedimento cautelare deve quindi essere mantenuto quando risulti necessario per scongiurare il rischio di ulteriori reati, sulla base di una valutazione complessiva della personalità e della condotta dell'indagato, senza che assuma rilievo determinante il dato temporale relativo alle precedenti condanne per evasione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TO. Fa. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 27 aprile - 13 maggio 2009 del Tribunale di Bologna;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CONTI Giovanni;

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con la ordinanza in…

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