Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33288 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33288PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La sussistenza dell'aggravante della destrezza nel reato di furto non è esclusa dal fatto che l'autore del reato abbia approfittato di un momento di disattenzione della vittima, purché tale disattenzione abbia determinato una condizione particolarmente favorevole all'azione predatoria e l'agente abbia dimostrato una particolare attenzione nel cogliere tale occasione per realizzare l'impossessamento illecito. Infatti, l'aggravante della destrezza ricorre quando l'agente approfitta di una condizione contingentemente favorevole o di una frazione di tempo in cui la parte offesa ha momentaneamente sospeso la vigilanza sul bene perché impegnata, nello stesso luogo di detenzione della cosa o in luogo immediatamente prossimo, in attività di vita o di lavoro. Pertanto, la circostanza in cui l'autore del furto tenti di approfittare della momentanea assenza di custodia della refurtiva, lasciata incustodita dalla vittima mentre è intenta in altre attività, integra senza dubbio l'aggravante della destrezza, in quanto evidenzia una particolare attenzione da parte del reo nel cogliere l'occasione favorevole per realizzare l'impossessamento illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/05/2015 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO GUARDIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ROMANO GIULIO, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Reggio Calabria confermava la sentenza con …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.