Consiglio di Stato sentenza n. 3839 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:3839SENT

Massima

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Il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di attesa occupazione non può essere negato sulla base della mera circostanza che lo straniero, nell'attesa del provvedimento della Questura, abbia di fatto fruito del periodo minimo previsto dalla legge per la ricerca di una nuova occupazione, in quanto ciò comporterebbe un'inammissibile interpretazione abrogante della relativa disciplina normativa. Il permesso di soggiorno per attesa occupazione deve essere rilasciato dalla Questura, previa verifica del possesso dei requisiti di legge, a prescindere dal fatto che lo straniero abbia o meno reperito un'occupazione lavorativa nel periodo di attesa, essendo tale permesso finalizzato proprio a consentire allo straniero di soggiornare regolarmente sul territorio nazionale per la ricerca di un'attività lavorativa. Il ritardo della Questura nel provvedere sulla relativa istanza non può, pertanto, essere addotto a giustificazione del diniego del permesso, pena la disapplicazione della specifica previsione normativa che disciplina tale tipologia di titolo di soggiorno. Inoltre, in ragione della finalità del permesso di soggiorno per attesa occupazione, volta a superare lo stato di disoccupazione dello straniero, non può essere richiesto allo stesso il possesso di un reddito minimo annuo, diversamente da quanto previsto per altre tipologie di permessi.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/06/2018

N. 03839/2018REG.PROV.COLL.

N. 01079/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1079 del 2018, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, viale Premuda, n. 14;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del Ministro
pro tempore
, e Questura di Milano, in persona del Questore
pro tempore
, rappresentati e difesi entrambi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza n. 1391 del 22 giugno 2017del Tribunale amministrativo regio…

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