Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15634 del 21 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15634PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura indipendentemente dall'esistenza di una pregressa relazione sentimentale tra l'autore e la vittima, essendo sufficiente la reiterazione di condotte moleste, minacciose o persecutorie tali da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero da ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persone a lei vicine. Tali condotte, anche se poste in essere in un contesto di pregressi rapporti interpersonali, integrano il delitto di atti persecutori qualora siano idonee a compromettere in modo serio ed effettivo la libertà e la tranquillità della vittima, a prescindere dalla sussistenza di una relazione affettiva in atto. Inoltre, la valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, come la reiterazione delle condotte e il grave stato di ansia o di paura ingenerato nella vittima, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e immune da vizi. Parimenti, la determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui decisione non è censurabile in cassazione se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. Infine, i reati di violazione di domicilio e furto in abitazione, pur essendo connessi alla condotta persecutoria, conservano una loro autonomia ontologica e offensiva rispetto al delitto di atti persecutori, sicché non possono essere assorbiti in quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/01/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CATERINA MAZZITELLI;
udito il Procuratore generale, Dott. TOMASO EPIDENDIO, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 gennaio 2019 la Corte d'appello di Milano ha confermato la decisione di primo grado, ch…

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