Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 3223 del 23 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3223PEN

Massima

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Il dolo generico, rigorosamente provato, è elemento costitutivo del reato di falsa dichiarazione per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, non essendo sufficiente la mera condotta colposa derivante da un difetto di controllo. Pertanto, il reo deve avere previsto e accettato l'evento della falsa dichiarazione, anche nella forma del dolo eventuale, non potendo egli invocare l'ignoranza delle fonti di reddito dei componenti il proprio nucleo familiare, essendo suo preciso obbligo accertarsi di tali elementi al momento della presentazione della relativa istanza. La falsa indicazione del luogo di residenza e della situazione reddituale di un familiare convivente, consapevolmente taciuta, integra il dolo richiesto per la configurazione del reato, non rilevando eventuali circostanze, come la detenzione durante il periodo di riferimento, che non escludono l'obbligo di presentare un'autocertificazione fedele ai fini dell'ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - rel. Consigliere

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2017 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CARLA MENICHETTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TOCCI STEFANO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
nessun difensore e' presente.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Lecce, Sezione di Taranto…

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