Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46544 del 15 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46544PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata sussiste anche quando l'arma utilizzata per minacciare la vittima sia una riproduzione di un'arma da fuoco, purché la sua configurazione e il comportamento dell'agente siano idonei a incutere nella vittima un grave timore per la propria incolumità, menomandone la sfera di libertà morale secondo un criterio di medianità che tenga conto delle reazioni di una persona comune. L'effettiva lesione del bene giuridico tutelato e l'intensità dell'effetto intimidatorio non sono elementi necessari per l'integrazione dell'aggravante, essendo sufficiente che il male prospettato con l'arma impugnata possa astrattamente ingenerare tale grave timore nella vittima. L'immediato allontanamento della vittima senza reazione polemica non esclude la sussistenza dell'aggravante, in quanto tale comportamento può essere compatibile con la menomazione della sfera di libertà morale determinata dalla minaccia. Pertanto, ai fini della configurazione del reato di minaccia aggravata, non è necessario che l'arma utilizzata sia effettivamente idonea a cagionare un danno, essendo sufficiente che la sua apparenza e il comportamento dell'agente siano tali da ingenerare nella vittima un grave timore per la propria incolumità, secondo un criterio di medianità che tenga conto delle reazioni di una persona comune.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. VA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8801/2007 CORTE APPELLO di ROMA, del 22/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. ((omissis)).

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